L’Associazione “Ascoltiamo le voci che chiamano” si è costituita nel 2002 a seguito di “un viaggio solidale” di Giovanni Di Maria in Perù, dove conosce il Centro Yanapanakusun e Vittoria Savio. Da quel momento avvia iniziative in favore del Centro ed insieme ad altre persone della CNA di Udine e ad alcuni Comuni, fonda l’associazione. Si dedicano alla realizzazione di progetti, a volte con finanziamenti della Regione FVG che mirano alla soddisfazione di bisogni concreti.
La collaborazione fattiva sia a distanza che sul territorio peruviano ha permesso di portare avanti diversi progetti: con il ricavato di una staffetta podistica da Roma a Capo Nord si è contribuito a costruire una scuola a Cusco per i bambini lavoratori, si è costruita la scuola dell’infanzia nella Comunità di Perccajccata, è stata aperta a Cusco, presso il Centro, una biblioteca per i bambini del quartiere e si è intervenuti per il completamento della casa di Yucai (Valle Sagrada) per l’accoglienza dei turisti con la finalità dell’autofinanziamento.
Grazie all’impegno della Comunità scolastica di Martignacco (Ud), si è contribuito altresì alla costruzione di una scuola a Misanapata, sede della scuola secondaria e si continua a sostenere un progetto nell’ambito dell’alimentazione (un frutto al giorno ai bambini di Perccajccata). Ha organizzato anche due gruppi di ciclisti in mountain bike con un percorso sulle Ande, facendo capo al Centro di Cusco. E’ intervenuta anche dopo una calamità naturale aiutando le persone del posto. Dal momento della sua costituzione l’associazione ha messo in atto collaborazioni, attività ed eventi (concerti, mostre e serate conviviali) per raccogliere fondi esclusivamente a sostegno dei progetti.
Dal 2013 l’associazione fa parte di una rete di associazioni e ONG (Yanapanakusun, Terre des Hommes Italia in Perù, gli infermieri dell’Umanità del Quebek, l’associazione APIA della Svizzera) che ha preso in carico un progetto della durata di 7 anni (durato dal 2013 al 2020) che si sta realizzando nelle comunità di Omacha, di Accha e Huancarani con al centro i bambini che vivono in un contesto connotato dai seguenti problemi: scarsa qualità dell’istruzione di Stato, mancanza di competenze e di cure parentali nelle famiglie, povertà estrema, alcolismo degli adulti, macismo, famiglie disgregate con un unico genitore o con il padre emigrato per cercare lavoro e che a volte abbandona definitivamente la famiglia, scarsa o nessuna istruzione dei genitori incapaci di aiutare i bambini nei compiti e di comprendere i loro successi o gli insuccessi.
Il distretto di Omacha soffre la condizione di povertà estrema e tutti i territori vivono in uno stato di isolamento dove il presidio e gli interventi del Centro Yanapanakusun stanno cercando di cambiare la condizione dei bambini. Si continua ad operare come Vittoria ha determinato con la prospettiva che i bambini e le loro famiglie possano rimanere nelle loro case, che in quei territori i bambini possano completare gli studi, diventare più consapevoli e poi scegliere un percorso di vita consono. Negli ultimi anni il Centro, senza trascurare la Casa famiglia di Cusco, si trova impegnato anche nell’assistere gli studenti che desiderano intraprendere l’università, ma ha dovuto interessarsi di prevenzione della tratta di persone, specialmente di bambine e ragazze, che vengono avviate alla prostituzione nelle zone delle miniere di oro. Un’attenzione dovuta vista la vasta dimensione del fenomeno.
I volontari dell’associazione, secondo le proprie possibilità, si alternano in viaggi a Cusco per dare il proprio sostegno al Centro lavorando in base alla professionalità di ciascuno.